Spettatrice… un video d’emozione pura

Casualmente e un po’ forzandomi, data la mia natura restia alla strumentazione tecnologica e più incline al solo scrivere, meditare, riflettere e comporre un’idea, un seminario, un Convegno etc. etc., sono stata indotta dalla Dott.ssa Enrica Baldi a visionare con Lei, alcuni spezzoni di video, da lei girati, essendone l’autrice e la regista in alcune delle molteplici avventure nel Mondo, ai fini dell’educare Pedagogicamente anche altre etnie, là dove l’occidentalizzazione… è ancora un parametro lontano e quasi irraggiungibile.

Devo dire che, con buona grazia, mi sono accinta a fare da spettatrice, trattandosi di lavoro specie – specifica, cioè su materiale umano, dalla infanzia alla adolescenza, alla giovanilità, in situazioni spesso complesse di apprendistato, resosi possibile solo per merito della sua ideazione, programmazione e anche, perché no, competenza nel proporre, nell’insegnare e nel far perseguire dei risultati, significativi per ognuno e di gruppo.

Non immaginavo di restare affascinata e anche devo dire, con umiltà, un po’ commossa, non tanto dei risultati ottenuti, peraltro eccellenti, quanto della sua capacità di dare… e concedere…. immedesimazione emotiva e teatrale, di opere importanti, anche in contesti di sviluppo, molto distanti da esse, come livello culturale di base.

In primo luogo la fascinazione più immediata e propria come di “tenera mente – onlus” è stata quella relativa a dei “momenti di visualizzazione” di alcuni piccoli/e, che, resi, nel loro giocare, vivere, esistere, attraverso pochi istanti di video, costituivano come degli storici e indimenticabili fotogrammi da….”FERMO IMMAGINE”, tali da colpire non solo la mente ma anche l’animo e il cuore dell’osservatore – per rimanervi….-.

Per me almeno è stato così e penso che lo possa essere per molti se la Dott.ssa Baldi fa una sorta di documentario esplicativo in tal senso, in quanto l’identificazione di ogni piccolo/a, in se medesimo, attraverso quello che riesce a fare, imitare e ricostruire attraverso il gioco e la relazione con gli altri bambini, più o meno coetanei, è veramente mirabile, nonché stupefacente la continuità relazionale con l’Adulto.

Dai piccoli bambini ai ragazzi di 2° e 3° infanzia con le teatralità interpretate e riprodotte nella favola di PINOCCHIO, con eguale partecipazione emotiva e un attimo… di PATHOS, maggiormente cognitivizzato il passo è stato breve… ma l’apprezzamento lungo, anche per la immissione nella sceneggiatura non solo dell’iter favolistico “tout court”, ma anche di situazioni ironiche, disincantate e talvolta di piccola ilarità data e scambiata tra i personaggi, non facile da ottenere, con immediatezza e spontaneità di resa narrativa scenica, compresi anche i costumi, i colori e i vari assemblaggi, semplici ma significativi, rispetto al contesto.

Oltre alla gradevolezza della rappresentazione va lodata… la maestria dell’impianto tutto, soprattutto per ciò che riguarda… nell’autrice, la volontà e la propositività dell’insieme che non sarebbe potuta accadere se lei stessa, per prima, non ci avesse creduto quasi fideisticamente e mi viene in mente che, ricordandosi di essere stati bambini, alla favole, bisogna credere… anche da Adulti se si vogliono riproporre e far rivivere attraverso l’incantesimo della rappresentazione teatralizzata. Incantesimo che va a ripetersi nella riproduzione a tema, delle TROIANE, così come dell’ANTIGONE, rese questa volta sceniche da adolescenti e giovani, che hanno saputo trasmettere la loro stessa dimensionalità di evoluzione interiore alla storia narrata, peraltro, di classicità senza tempo.

In particolare ho notato, anche oltre la realtà dei personaggi, la plasticità dei costumi, l’aderenza a delle concettualità di interpretazione univoca, sia nel gruppo come coro contestuale che nelle figure isolate, fino ad arrivare alla catarsi del bambino che sa rendere l’idea della Morte, proprio perché vivo, vivissimo nella interpretazione del suo status di infanzia consapevole di sé, dell’esistere, cioè. Ho trovato questo passaggio molto significativo e analitico, non in senso pretestuoso, ma terribilmente spontaneo e in quanto tale assoluto…., di quella assolutezza di idea e di immagine che è difficile da dimenticare.

E queste sono solo le NOTE di osservazione di una spettatrice “per caso”, per cui spero che da esse si possa trarre impulso per estendere questo video di emozioni pure, a tutti purché l’autrice lo voglia e ci si riconosca.

Prof.ssa Marinella Canale, neuropsichiatra infantile e dell’età evolutiva

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