Rapporto missione esplorativa a Tuzla

Rapporto sulla missione esplorativa condotta a Tuzla
23-28 gennaio 2013

servizio fotografico di Federica Iannacci

1. Premesse

L’interesse di “tenera mente – onlus” per la Bosnia-Erzegovina  e il suo popolo, una delle più antiche civiltà in Europa, ha radici lontane. L’associazione, infatti, si è costituita nel 2009 intorno alla finalità di riaffermare la vocazione sociale e riabilitativa del metodo Montessori (mM), promuovendolo non solo nell’ambito della scuola pubblica – e dunque dell’insegnamento gratuito – ma anche in ambiti dove il metodo, più che in altri, può svolgere la sua funzione riabilitativa, nella psiche e nel fisico del bambino. Già in passato, alcuni membri dell’associazione avevano sperimentato con successo l’introduzione del mM in orfanotrofi; le conseguenze dalla guerra in Bosnia-Erzegovina, tra cui l’elevato numero di bambini orfani o con famiglie in gravi difficoltà alloggiati in istituzioni pubbliche, hanno orientato l’interesse dell’associazione verso questo paese.

Dopo i primi incontri con l’ambasciatrice bosniaca presso la Santa Sede nel 2010, Sig.ra Jasna Krivosic-Prpic, che aveva accolto con favore le proposte della nostra associazione, un ulteriore sostegno all’impegno di “tenera mente – onlus” è venuto dall’allora presidente della Comunità della Bosnia-Erzegovina Enisa Bukvic, che ha facilitato l’incontro con “Tuzlanska Amica”, un’associazione locale che a Tuzla si occupa di infanzia e gioventù in condizioni di marginalità sociale. Dopo aver condiviso un’idea progettuale per l’inserimento del mM nell’orfanotrofio di Tuzla, la presidente di “Tuzlanska Amica”, la psichiatra Sig.ra Irfanka Pašagić, promuove l’iniziativa di “tenera mente – onlus” presso il Ministero del lavoro, delle politiche sociali e rientro del Cantone di Tuzla, che risponde positivamente a questa sollecitazione con una lettera in cui lo stesso Ministro invita le due associazioni a proseguire nell’intento (vedi la lettera in fondo).

A questo scopo, si rende necessaria una missione di valutazione in loco da parte di “tenera mente –  onlus” per verificare la fattibilità del progetto, osservare i luoghi dove vivono i bambini, entrare in relazione con i possibili partner locali e sensibilizzare le autorità locali al mM. “Tuzlanka Amica” propone di organizzare un incontro aperto a educatori/trici delle scuole materne della città, all’amministrazione locale unitamente agli operatori dell’orfanotrofio. “tenera mente –  onlus”, che ancora non dispone di fondi per lo svolgimento di questo tipo di attività, sostiene la missione con fondi provenienti dagli stessi soci.

2. Rapporto della missione

I kindergarten

Nel Cantone di Tuzla i Kindergarten sono scuole frequentate dai bambini da 0 ai 6 anni: i bambini dai 0 ai 3 sono affidati a infermieri/e; dai 3 ai 6 anni sono affidati a educatori. Il 50% della retta scolastica è finanziato dallo Stato, l’altro 50% deve essere coperto dai genitori. Se un genitore è nullatenente e disoccupato e non può pagare tale 50%, il bambino non può accedere al kindergarten. A questo proposito, il Comune sta cercando di garantire ai bambini delle fasce marginali almeno 3 ore al giorno di educazione, ma sembra che tale progetto non sia ancora attivo.

Da ripetute conversazioni con loro emerge che le insegnanti dei kindergarten sono state ben formate grazie a svariati contributi, tra i quali quello della scuola di Reggio Emilia. La responsabile del programma educativo di questi stessi educatori ritiene che questi siano i migliori di tutta la Bosnia-Erzegovina. Nelle aule usano un metodo di educazione interattiva, attraverso un televisore e uno stereo, oltre ad altri oggetti che sono illustrati nelle foto effettuate in loco.

L’orfanotrofio

Il personale dell’orfanotrofio è suddiviso in due gruppi fondamentali: il primo gruppo si occupa della sezione dei bambini che vanno da 0 a 6 anni; il secondo di quella dai 7 ai 18 anni.

Nella prima sezione (0-6 anni), denominata “bebè”, c’è solamente un’educatrice, che svolge anche il ruolo di coordinatrice del reparto; il resto del personale è costituito da infermieri e da alcuni volontari che provengono dalle università, per fare uno stage della durata di circa 8/12 mesi. Gli ambienti che ospitano i bambini da 0 a 6 anni sono stanze con dei lettini, al centro hanno delle spazio in cui muoversi sopra un tappeto, con pochi oggetti per i loro giochi, per lo più dei pelouche.

Nella seconda sezione, denominata “famiglie”, gli ambienti sono costituiti da mini appartamenti per gruppi dello stesso sesso ma di età mista, composta da circa 8 ragazzi o ragazze ciascuno. Ogni gruppo è chiamato “famiglia”, che dispone ciascuno di una sala comune con un grande divano e una televisione centrale, e di due camere con 4 letti ciascuna. Gli spazi comuni all’intera sezione sono costituiti da una palestra e, probabilmente, una mensa che non è stata possibile visitare.

Il seminario di sensibilizzazione sulla vita di Maria Montessori e il suo metodo

Il seminario si è svolto sabato 26 gennaio, dalle 10.00 alle 13.00 circa e ha coinvolto 80 tra educatrici e educatori circa. Tra i partecipanti, significativa è stata la presenza della dott.ssa Svejtlana Kakes, dell’ufficio del sindaco del comune di Tuzla. Il seminario si è svolto in italiano con la traduzione consecutiva in bosniaco fornita da un membro dell’associazione “Tuzlanka Amica”.

La prima parte del seminario si è incentrata sulla vita di Maria Montessori e gli ambienti montessoriani nelle prime scuole e nelle scuole Montessori, oggi, nel mondo. Enrica Baldi, responsabile artistica e scientifica di TM onlus, aveva infatti preparato per l’occasione una sequenza di fotografie ad hoc per meglio comprendere le caratteristiche salienti del metodo.

La seconda parte del seminario è stata dedicata alla visione di una parte del documentario “I Fiori di Campina”, girato in un orfanotrofio in Romania da Federica Iannacci, responsabile della comunicazione di TM onlus, per poi proseguire con un’introduzione ai materiali Montessori con alcune dimostrazioni pratiche che hanno coinvolto alcuni degli educatori presenti.

L’atmosfera del seminario è stata sempre attenta e a tratti partecipativa. E’ emerso in effetti il vivo interesse di alcune educatrici per una pedagogia diversa. Attraverso domande specifiche sul metodo, numerose educatrici hanno manifestato il desiderio di approfondire ulteriormente gli argomenti trattati.

A conclusione del seminario la dott.ssa Svejtlana Kakes, capo gabinetto del Comune di Tuzla ha espresso la volontà di discutere l’argomento in occasione di un incontro presso il comune il giorno successivo, incontro che si è svolto con risultati promettenti in termini di interesse dimostrato da parte della dott.ssa Ernesa Mesic, responsabile delle attività sociali della municipalità di Tuzla.

4. Conclusioni preliminari

A seguito della missione, l’ipotesi di realizzare un’iniziativa per l’introduzione del mM nell’orfanotrofio si rivela, al momento, prematura vista l’impossibilità di incontrare la direttrice. Tuttavia è necessario continuare a perseguire l’ipotesi di un tale inserimento considerando che la situazione dei bambini sotto i sei anni in orfanotrofio è critica e  solo alcuni frequentano un kindergarten nei pressi dell’orfanotrofio.

Al contrario, un eventuale progetto per l’introduzione del mM nei kindergarten di Tuzla si rivela fattibile. Un tale progetto non potrebbe prescindere dal partenariato della Municipalità di Tuzla, considerando, tra l’altro, l’esperienza pregressa in gestione di progetti europei di cui la dott.ssa Svejtlana Kakes è stata la coordinatrice. L’associazione “Tuzlanska Amica”, anch’essa potenziale partner, potrebbe svolgere il ruolo di disseminazione dei risultati del progetto, durante e al termine della sua realizzazione.

Una tale iniziativa prevede:

– l’adattamento dell’ambiente che ospiterà i bambini secondo i principi del metodo Montessori relativamente all’ambiente (Ambiente Maestro);

– la formazione delle educatrici alla Pedagogia Scientifica Montessori (fino a un massimo di 30), secondo un programma articolato in 4 moduli di tre o quattro settimane ciascuno, nell’arco di un anno, individuando un ambiente predisposto esclusivamente per la formazione;

– l’introduzione nell’ambiente dei materiali di sviluppo Montessori, acquistati in Italia presso “Gonzaga arredi” e poi replicati in Bosnia- Erzegovina da artigiani locali, secondo le necessità delle scuole che parteciperanno al progetto.

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