Giornata mondiale dell’alfabetizzazione: la scolarizzazione secondo il metodo Montessori
Nel metodo Montessori l’avviamento alla scrittura e alla lettura, e i primi apprendimenti della grammatica e della sintassi, costituiscono un processo molto articolato ed è impossibile spiegarlo in poche parole. Ci limitiamo perciò ad alcuni fondamentali principi che si “incarnano” in oggetti didattici che custodiscono in sé il sapere legato a quella determinata fase di apprendimento cui, una volta compreso l’uso, l’allievo accede senza ricorrere al docente.
Questo, oltre che rispettare l’autonomia del bambino, è particolarmente importante per adulti che possono sentirsi feriti nella dignità nel ritrovarsi seduti nei banchi come scolaretti, mentre la loro esperienza di vita è ben altra.
Con citazioni tratte dal suo Manuale di Pedagogia Scientifica del 1935, cercheremo il più possibile di far parlare Maria Montessori, prendendoci l’arbitrio di sostituire “essere umano” alla parola “bambino”: infatti ogni bambino, ogni bambina sono il germe del futuro essere umano che saranno e l’“essere umano” è tale non da un certo punto in poi, ma dalla nascita fino alla vecchiaia.
Verso la scrittura
«Nei comuni metodi per insegnare a scrivere si segue una progressione per tracciare i segni alfabetici, cominciando dai suoi componenti in bastoncelli e curve, e giungendo via via a tracciare le varie lettere, da quelle che rappresentano un presunto minimo di difficoltà, fino a quelle che racchiudono le difficoltà ritenute massime. Si fa cioè un’analisi dei segni alfabetici. Nel nostro metodo invece si prescinde da tale considerazione esteriore. E in luogo di analizzare i segni alfabetici (l’oggetto), si analizzano i vari movimenti che deve eseguire la mano che scrive. E quindi, con esercizi interessanti e piacevoli che però non sono la scrittura, si fanno svolgere separatamente i vari movimenti componenti. Si tratta dunque di un metodo che conduce l’essere umano alla scrittura per vie indirette, secondo l’idea della preparazione indiretta delle abilità motrici. Il periodo di preparazione è dunque un nuovo compito dell’educazione, che apre vie ancora non considerate per aiutare lo sviluppo dell’essere umano.»
Gli incastri di ferro
«Il materiale primo ed essenziale consiste in incastri di ferro, che riproducono, nella forma e nelle dimensioni, alcune figure geometriche; si tratta di cornici quadrate, dipinte in un colore che contrasti con la figura che ciascuna di esse contiene; le figure sono munite al centro di un pomolo di presa. Qui comincia il vero movimento preparatorio alla scrittura. Quando l’essere umano ha disegnato la figura con doppio contorno, prende una matita come una penna per scrivere e disegna linee parallele dall’alto al basso finché non ha completamente riempito la figura. Al principio, riempie le figure molto grossolanamente, senza guardare i contorni, facendo linee assai pesanti e non mantenendole parallele. A poco a poco, tuttavia, i disegni migliorano. Quando l’essere umano ha cominciato questi esercizi, è pieno di desiderio di continuarli, e non si annoia mai di disegnare contorni di figure e di riempirli. In questa maniera egli organizza il movimento di scrittura che lo porta al maneggio della penna. Questo movimento, nei comuni metodi, è rappresentato dai noiosi bastoncelli uniti ai primi faticosi e noiosi tentativi di scrittura.»
Le lettere smerigliate
«Quando l’essere umano è giunto ad un punto avanzato nel disegno, gli si presentano dei cartoncini di carta molto liscia, sui quali è incollata una lettera dell’alfabeto ritagliata in carta smerigliata. I bambini devono toccare i segni alfabetici nel senso della scrittura. Essi li toccano con la punta dell’indice e del medio e con la mano sollevata. Questo procedimento forma la prima preparazione non solo della scrittura, ma anche della lettura, perché è evidente che l’essere umano, quando tocca le lettere, esegue il movimento corrispondente alla loro scrittura e, nello stesso tempo, quando le riconosce per mezzo della vista, egli legge l’alfabeto. L’essere umano, così preparato, ha effettivamente tutti i movimenti necessari per servirsene; perciò egli può scrivere.»
Alfabetari mobili
«Alfabeti di lettere mobili, ritagliate in cartoncini colorati, sono posti in vari esemplari dentro a speciali scatole a scompartimenti e servono per la composizione delle parole. In una lingua fonetica, come l’italiano, basta pronunciare chiaramente i differenti suoni che compongono una parola (p. es. m-a-n-o), perché l’essere umano, il cui orecchio è educato, già possa riconoscerne i suoi componenti. Egli allora cerca nell’alfabeto mobile i segni corrispondenti ad ogni suono, e li mette uno vicino all’altro; in questa maniera compone la parola (p. es. mano). Quando ha composto le parole in questa maniera, sa come leggerle. In questo metodo, perciò, tutti i processi conducenti alla scrittura includono anche la lettura.»
Dalla scrittura alla grammatica e alla sintassi
La grammatica viene appresa attraverso materiali mobili, che ciascun insegnante può creare da sé. In essi, e nella possibilità per ciascuno di arrivare attraverso tentativi ed errori alla giusta combinazione che risulta dal foglio di controllo, risiede la facoltà di memorizzare facilmente generi, singolari e plurali, articoli, nomi propri e comuni, etc. Al movimento che la mano compie sul tavolo per abbinare correttamente i bigliettini, si accompagna l’uso dei simboli grammaticali – custoditi in un’apposita scatola a comparti – cui più tardi si aggiungerà la stella logica.
Per la grammatica, l’impiego di particolari simboli permette di avere un’esperienza analitica e sensoriale delle varie parti che compongono una frase, in cui appare chiaro l’ordine delle parole e la loro identità (articolo, sostantivo aggettivo, verbo, preposizione, congiunzione, etc.).
Per la sintassi, la “stella” riporta sullo stesso asse orizzontale soggetto, verbo e complemento oggetto, dedicando ogni altro raggio ai vari complementi di cui la frase è composta.
A rendere il processo di apprendimento conseguente allo sviluppo neurologico dell’essere umano, in tal modo mettendolo in grado di diventare uno strumento fondamentale per sviluppare le facoltà psicofisiche dell’individuo, Maria Montessori – medico, psichiatra, antropologa e filosofa – ha dedicato tutta la sua vita.
Vedi anche:
https://www.tenera-mente-onlus.org/maria-montessori/