Eritrea: la Storia negli occhi di un bambino
Chi desidera – per lavoro o vocazione personale – conoscere i bambini, deve imperativamente leggere i romanzi di Dickens e non solo basarsi sul ricordo che ne ha avendoli letti da bambino/a nelle versioni abbreviate. Vanno letti per intero, anche se si tratta di settecento pagine o più in un unico volume (che io taglio a metà col coltello del pane, per poterli leggere senza slogarmi il polso).
Fedele alla lezione di Dickens, Wedi scrive un romanzo in italiano - il primo di un autore Eritreo sull’Eritrea, invitandoci ad amarla come lui la ama – raccontando decenni di fame, di miseria, di ideologia, di massacri e distruzione, senza mai abbandonare lo sguardo del bambino, protagonista col fratellino di una vita familiare e sociale del tutto sua, ma che potrebbe essere oggi di molti, in quei luoghi del planisfero in cui preferiamo non entrare con lo sguardo. E su cui spicca una figura di madre ancestrale, che ha dato la vita ai suoi piccoli e che cerca in tutti i modi di preservarla, anche allontanando da sé i due figli – che piccoli non sono più – per garantire loro un futuro.
A me piacciono le storie di bambini svantaggiati che ce l’hanno fatta e questo romanzo è una di queste. E’ una lettura che consiglio e che mi ha accompagnato, capitolo dopo capitolo, dentro la Storia e dentro me stessa.
Perciò vi invito a incontrarne l’autore nella presentazione che ne faremo alla libreria “Il Griot” sabato 28 settembre alle 18, godendo anche della lettura interattiva col pubblico condotta dalla drammaturga e linguista Flavia Gallo. Il prof. Furio Pesci, come padre di due figli maschi e docente universitario di storia della pedagogia ci sorprenderà con l’originalità del suo sguardo. A questo link potete leggere in anteprima la recensione che ne ha fatto la neuropsichiatra infantile e dell’età evolutiva Prof. Marinella Canale.
Spero di vedervi!