Diario di bordo degli incontri grafologici – 1

Incontro di grafologia del 1° marzo 2014

I partecipanti erano dodici e sono arrivati tutti molto puntuali. Avevo scritto sull’annuncio:

in questo primo incontro cercheremo di individuare insieme le caratteristiche fondamentali delle nostre scritture e il loro significato; come queste definiscano la nostra personale molteplicità e come essa sia uno strumento fondamentale per avvicinarci agli altri e stabilire con loro relazioni differenziate. Il metodo di esposizione e confronto si riferirà alle scritture dei partecipanti e implicherà il loro movimento nello spazio.”

Dopo esserci accomodati in circolo, seduti su grandi e comodi cuscini, nelle lettere già scritte che mi ero raccomandata di portare, ho coperto la firma con lo scotch bianco e ho distribuito a caso un foglio per ciascuno. Nessuno ha sollevato obiezioni sul fatto che dai contenuti della lettera si potesse comunque identificare l’autore.

A ciascuno ho chiesto di individuare tre caratteristiche principali della scrittura che gli era capitata. Poi, procedendo in circolo, uno dopo l’altro hanno letto le tre caratteristiche e io, dopo aver verificato che fossero effettivamente quelle principali, mi sono limitata a correggere la terminologia: non “spigolosa” ma “angolosa”,  non “tonda” ma “arrotondata”, non “fitta” ma “compatta”, ecc. Ho inoltre accennato brevemente agli aspetti della personalità che ogni caratteristica individuata implicava.

Ad esempio: nel soggetto con scrittura angolosa prevale il giudizio razionale, nel soggetto con scrittura arrotondata prevale una natura conciliante, una scrittura “compatta” corrisponde a un soggetto che si coinvolge nelle situazioni, etc.

Concluso il giro, ho dato un esempio di come e fino a che punto si può arrivare grafologicamente a delineare una personalità, leggendo il “ritratto” che ho scritto per I giardini di Adone, n. 23 – 2013. Siamo poi passati alla seconda fase dell’incontro, in cui i partecipanti si sarebbero disposti nella sala secondo le caratteristiche della propria scrittura.

Tornati ciascuno in possesso della propria lettera e dopo aver loro elencato tutti i generi in cui le singole specie si collocano (Dimensione, Forma, Tratto, Continuità, Direzione, Velocità, Movimento), spiegandone il significato in modo essenziale, ho iniziato dalla specie “grande” o “piccola” (genere Dimensione), chiedendo che chi aveva “grande” si mettesse a destra nella sala, a sinistra chi aveva “piccola”, al centro chi aveva “media”. E sul manuale Agif (Associazione italo-francese di grafologia) ho letto il significato di ognuna.

Siamo passati poi alla disposizione della scrittura nello spazio, riferendoci prima ai margini (sinistro e destro, grande o piccolo, regolare o irregolare), poi alla traiettoria delle righe. Si sono spostati nella sala a seconda di ciascuna caratteristica, e ogni volta ho chiesto loro di notare chi avevano accanto: non erano mai quelli di prima! Come in precedenza, per ogni caratteristica presente nelle loro scritture ho letto quanto spiegava il manuale.

Così anche per il genere Direzione: specie “inclinata”, “verticale”, “rovesciata”. Di nuovo si sono spostati tutti, di nuovo hanno notato che la composizione dei gruppi distribuiti nella stanza era diversa, di nuovo ho letto il significato di ciascuna specie.

L’interesse si è mantenuto sempre elevato e l’attenzione costante, come il divertimento.

Successivamente ho posto per e-mail alcune domande:

- cosa vi ha colpito di più nell’incontro?
– quale è il contenuto più interessante che avete appreso?
– quando siete venuti cosa vi aspettavate di trovare?
– l’avete trovato?
– cosa avete trovato che non vi aspettavate di trovare?

Queste alcune risposte:

- l’approccio informale all’argomento con interazione immediata
– la piacevole atmosfera che si è creata e la possibilità di confronto che si può sviluppare attraverso l’interpretazione della scrittura
– maggiore curiosità verso la scrittura e qualche elemento in più per conoscere e capire meglio se stessi, esterno al ragionamento e all’immagine che si ha di sé
– l’interpretazione della scrittura è una disciplina complessa, articolata, e necessita di un giudizio tecnico approfondito e comparativo prima di poter stilare il profilo di una persona
– la tua capacità di gestire l’incontro e renderlo interessante ma leggero
– lo spirito rilassato e disponibile da parte di tutti i componenti del gruppo, nel suo insieme molto simpatico anche se con differenze generazionali

Infatti, l’età era molto varia, dai 18 ai 50 anni.

Il prossimo incontro si terrà il 5 aprile, dalle 15 alle 18, presso l’Associazione Mandala, Viale dei Quattro Venti, 47/A, Roma. Per ulteriori informazioni: 377.2766866 – acirne1@alfanet.it

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Enrica Baldi

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