Maria Montessori e l’educazione cosmica


«La terra trepidava per l’attesa, in un lieto presagio. Il suo cuore batteva partecipando alla gioia della creazione, le sue viscere erano percorse da fremiti e lacrime di commozione scorrevano su di lei in nuovi fiumi. Il suo umore era ben diverso da quello di un tempo, quando nel periodo permiano aveva dichiarato guerra alle acque usurpatrici. Ora, più mite e tranquilla, era commossa in tutto il suo essere nel sentire che si avvicinava l’arrivo dell’uomo e preparava per lui doni in abbondanza. Tenero calore e amore prorompevano con flusso ininterrotto in molte parti del mondo. Ogni genere di metalli che la terra era andata preparando nei suoi laboratori veniva portato alla superficie e ivi depositato. (…) Le rocce fuse nel raffreddarsi si cristallizzarono non solo in forma di diamanti, ma anche di smeraldi, zaffiri, e altre pietre preziose. (…)
Nella sua commozione la terra corrugò la sua crosta, formando catene di monti fra le quali rimasero imprigionati nuovi mari interni; la temperatura diventò più variabile, con valli riparate e calde, mentre ghiaccio e neve ricoprivano la cime dei monti. (…)
La terra accolse con gioia il proprio figlio.»

Maria Montessori, 1947




Già nel 1935 Maria Montessori aveva iniziato a elaborare il “piano cosmico” e nel 1939 ne aveva parlato chiaramente durante l’ultima conferenza tenuta in Europa su un argomento che le stava molto a cuore: educa­zione e pace.

Lo scoppio della guerra la colse in India. Poiché era cittadina italiana su territorio britannico, lì restò fino al 1947, entrando in contatto non solo con molti intellettuali ma anche con le radici profonde di quel­l’antica civiltà. Formò un migliaio di maestre e aprì scuole dell’infanzia ed elementari, sia direttamente sia assistendo sue allieve. Fu in questo periodo che ampliò e strutturò meglio la sua visione cosmica dell’educazione: punto di arrivo della sua pedagogia scientifica. Il mondo e l’universo sono visti come un aggregato di interdipendenze tra missioni biologiche di tutti gli esseri, interagenti tra loro e con l’ambiente in cui vivono, e tutte ugualmente finalizzate all’armonia e all’equilibrio.

Ma per il bambino questo non è un principio intellettuale o una teoria pedagogica che gli viene proposta, bensì una realtà empirica di cui s’impadronisce fin dalla primissima infanzia, attraverso un’osservazione scientifica che è scoperta e studio amoroso delle interdipendenze che legano una specie a un’altra, un individuo al suo ambiente ecologico.

In questo senso quindi l’educazione cosmica è immediatamente il superamento di ogni egoismo nel quadro di una cooperazione universale. E non siamo noi a insegnarglielo, è il bambino che percepisce così.





da Enrica Baldi: Sensibilità e misura. Esperienze Montessori nel mondo, Edizioni Nuova Cultura, Roma, 2008

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Maria Montessori

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