1912-2012 Un secolo di vita di Giorgio Caproni

“Avanti! Ancora avanti”
urlai.

     Il vetturale
Si voltò.
   “Signore,”
mi fece. “Più avanti
non ci sono che i campi.”

“La poesia è, come ognun sa, per più di tre quarti memoria, cioè esperienza acquisita. O meglio, è un mezzo atto a risvegliare l’emozione degli oggetti, dei sentimenti, delle passioni di cui anche il lettore ha memoria o, appunto, esperienza acquisita.”


Marzo

Dopo la pioggia la terra
è un frutto appena sbucciato.

Il fiato del fieno bagnato
È più acre – ma ride il sole
bianco sui prati di marzo
a una fanciulla che apre la finestra.

“E non soltanto degli oggetti nominati, bensì anche e direi quasi soprattutto dei loro armonici, avendo in poesia i vocaboli significati plurivalenti (trascendendo cioè essi il loro significato letterale per esprimere rapporti e assumere significati altrimenti indicibili), i quali significati tanto più saranno sentiti dal lettore dotato di sensibilità quanto maggiore sarà la sua esperienza vissuta, anche in senso di educazione e di cultura. E’ insomma, la parola di un poeta, come una moneta violentemente gettata su un salterio, la quale non soltanto farà vibrare la corda urtata bensì anche e impensatamente, tutte le altre corde in armonico con questa.


Sempre così puntuale

   Sempre così puntuale,
come il cane fedele
sulla soglia di casa,
appare col suo colore
di malva la primasera
al margine del davanzale.

   Fra poco udremo un fiore
di musica sbocciare eguale
nel vano d’ogni balcone
acceso:

     sarà il segnale
solito dei giovanili
clamori – delle allegrie
chiare sul prato ancora
accaldato di sole.

   (Per mano in trine lievi
racchiuse, le giovinette
passano al suono d’una
loro cara canzone).

“Nel ragazzo sono appunto queste corde (queste esperienze) quelle che mancano, e proprio perché la memoria o esperienza del ragazzo, e quindi la sua cultura, sono limitate e comunque diverse in confronto con quelle su cui il poeta, scrivendo, ha fatto assegnamento.”


Prima luce

    Lattiginosa d’alba
nasce sulle colline,
balbettanti parole ancora
infantili, la prima luce.

    La terra, con la sua faccia
madida di sudore,
apre assonnata occhi d’acqua
alla notte che sbianca.

    (Gli uccelli sono sempre i primi
pensieri del mondo)

“Si capisce: per poesia non intendo soltanto il ritmo del verso e il suono delle parole. In questo senso devo anzi dire che i ragazzi, ritmo e suono, li apprezzano molto, indipendentemente dal significato delle parole. Tant’è vero ch’essi di rado chiedono la spiegazione in una cantilena o filastrocca di simil genere, d’una parola ignorata, la quale per il sopravvento di queste loro elementari esigenze non costituisce affatto uno scoglio. E nemmeno per poesia intendo l’immaginetta vezzosa o il lepido raccontino in versi, che sono, anch’esse, cose assai apprezzate dai ragazzi.”


Ricordo

    Ricordo una chiesa antica,
romita,
nell’ora in cui l’aria si arancia
e si scheggia ogni voce
sotto l’arcata del cielo.

    Eri stanca,
e ci sedemmo sopra un gradino
come due mendicanti.

    Invece il sangue ferveva
di meraviglia, a vedere
ogni uccello mutarsi in stella
nel cielo.

Citazioni tratte da Giorgio Caproni, “La poesia e i ragazzi”, in Mondo operaio, 14 maggio 1949
Poesie tratte da Giorgio Caproni, Tutte le poesie, Garzanti
Per una conoscenza di Giorgio Caproni, della sua poesia e della sua poetica: http://wn.com/Giorgio_Caproni

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