“tenera mente – onlus” e la Poesia
“tenera mente – onlus” e la Poesia
“Dal primo all’ultimo giorno di scuola ebbi in odio le lezioni in cui bisognava “commentare” le poesie; mi pareva brutto e insensato che mi volessero fare accostare una poesia spiegandomela, perché le note aggiuntive non potevano che dissipare la commozione suscitata dal poeta. Non vi è nulla da spiegare in una poesia; lo penso anche adesso: bisogna sentirla. Durante queste lezioni ero distratto… non seguivo l’insegnante e leggiucchiavo invece il libro di testo inebriandomi, senza guida, alle poesie e ai brani che mi attiravano particolarmente.”
(Albert Schweitzer)
Sono quattro le generazioni che al suo interno “tenera mente – onlus” mette a confronto: i 20, i 40, i 60 e gli 80 anni! Ciascuna col suo bagaglio di cultura, di esperienze, successi e delusioni. E’ con questo patrimonio che intendiamo contribuire a quella che Maria Montessori chiamava “educazione per un mondo nuovo”. Nelle situazioni in cui operiamo cerchiamo di non adottare uno schema preventivo, una griglia che cali a ingabbiarci; ma dal nostro interno attendiamo che affiorino i saperi necessari alle nostre azioni, il rispetto e l’allegria. In questo ci aiuta la poesia.
Albert Schweitzer dichiarava negli anni ’50 che si diventa anziani per aiutare i giovani a realizzare i loro sogni. Oggi dobbiamo fare di più: aiutare i giovani ad avere dei sogni! Per questo annunciamo sul nostro sito la nascita di una nuova rubrica: “poesie per crescere”, adatte soprattutto a bambine e bambini delle scuole elementari. Ma anche gli adulti ne trarranno vantaggio!
“… credo che la poesia sia necessaria a questo mondo moderno in cui siamo affetti da ansia e paura. La poesia ha le sue radici nel respiro umano: e cosa mai saremmo se il nostro respiro dovesse venir meno? La poesia è un atto di fiducia: e chi sa se il nostro disagio non dipenda da una mancanza di fiducia? Oggi dobbiamo ascoltare quella voce umana che chiamiamo poesia, quella voce che rischia sempre di andare estinta per mancanza di amore, ma che sempre rinasce. Minacciata, trova sempre un rifugio. Rifiutata, rimette sempre radice nei luoghi più impensabili. Non fa distinzione tra luoghi grandi o piccoli; la sua patria è nel cuore degli uomini di tutto il mondo; ha la forza di scongiurare il circolo vizioso dell’abitudine.”
(Dal discorso del poeta greco Giorgio Seferis quando ricevette il Nobel per la letteratura nel 1963)